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RACCONTI

Nella sezione "Racconti", raccogliamo i passaggi dei libri più belli che la letteratura italiana e internazionale ci hanno regalato. Ci hanno fatto sognare, ci hanno fatto piangere, ci hanno fatto sospirare.
Condividiamo con voi i paragrafi che abbiamo sottolineato nei libri o che abbiamo mancato con un'orecchietta al bordo della pagina. Gli autori che hanno fatto la storia della letteratura animano le nostre pagine e vi fanno compagnia.

Scorri i titoli pubblicati nel blog per leggerne i passi più salienti. Se, invece, stai cercando un autore o libro specifico, usa il box di ricerca che trovi in basso!
Scrivi il titolo del libro o il nome dell'autore e poi clicca sul pulsante della ricerca! Buona lettura!

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Allungo un poco la strada per passare accanto al Verano dov'è sepolto mio padre. È da molto che non vado a trovarlo e anche oggi non ho tempo; e poi, di notte, è chiuso. L'ultima volta che sono stata a fargli visita era ancora inverno e le giornate erano corte. Nella penombra delle cinque si vedevano i lumini rossi accesi davanti ad ogni loculo. «Un vero spettacolo a luci rosse» mi era venuto da pensare;

 

Guarda in terra, chiede cosa sono quegli spruzzi di vernice rossa sull'asfalto. Sono le rose di Sarajevo, testimoniano morti e granate. Passiamo sulla rosa che ricorda la prima strage, quella della gente in fila per il pane. [...]
Attraversiamo la strada, svoltiamo un angolo, altre rose, altri spruzzi di vernice rossa scolorita nei viavai della gente che affolla il mercato ortofruttivcolo.

 

Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque, col caldo, mano nella mano e io dovrei accorgermi del tuo sorriso triste e allora darti un bacio o prenderti il viso e farti fare una smorfia che mimi la gioia. Sorrideresti e il mio desiderio di felicità per te sarebbe compiuto.

 

Immagina pure che ti siano destinati nella vita molti giorni terribili; il più terribile di tutti sarà il giorno in cui perderai tua madre. Non sperar serenità nella tua vita, se avrai contristato tua madre. O Enrico, bada: questo è il più sacro degli affetti umani, disgraziato chi lo calpesta. L'assassino che rispetta sua madre ha ancora qualcosa di onesto e di gentile nel cuore, il più glorioso degli uomini,

 

A Sarajevo la chiamano the snipers' road, la strada dei cecchini. La si deve percorrere per raggiungere l'ospedale, lo stesso dove vengono portate, il più delle volte inutilmente, le loro vittime. L'ultimo arrivato è un bambino biondo, centrato in piena fronte da una pallottola. [...]
Quella del cecchino è una guerra strana. Il suo lavoro non produce centinaia di vittime, la sua arma è semplice, un fucile di precisione: un colpo, un morto.

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